GAMMA IBIS RIPMO 2019 DOTTORBIKE.IT - ROZZANO - MILANO
Qui trovate disponibiità e prezzi di assemblaggio per i 2 colori kit telaio.
La storia di Ibis Cycle parte nel 1981 in California nel garage di uno dei primi mountainbiker della storia: Scot Nicol.
Grazie ad un amico che gli chiese un telaio handmade e che saldò a mano, è diventato, infatti, uno dei precursori del mondo della progettazione di telai dedicati in maniera specifica alla MTB.
Nel 2005 Ibis Cycle è ritornata alla ribalta anche grazie all'ingresso in società di alcuni progettisti che venivano da altri marchi.
Dall'anno successivo, poi, l'ascesa di Ibis è stata costante: con la Ibis Mojo, la prima MTB del brand in monoscocca in carbonio, quest brand ha infatti dato il via ad una serie incredibile di fortunatissime biciclette sempre in carbonio, in cui estetica, tecnologia e studio dei materiali si fondono in maniera armonica, leggera ed elegante.
La scelta di Ibis è stata quella, coraggiosa, di produrre solo telai in carbonio per specializzarsi al meglio su biciclette di alta gamma costituite di un materiale solo, sul quale concentrare tutti i propri studi costruttivi e di progettazione.
Così, dopo la RIPley e la MOjo, dal brand americano nel 2018 ha avuto origine (cosa esplicita anche nella contrazione delle iniziali dei loro nomi) la RIPMO : una "bicicletta globale" che grazie alle ruote da 29" gode di capacità di salita simili ai cross-country, ma che grazie alla sua geometria studiatissima ed al tubo piantone molto corto, consente un livello di sicurezza e velocità pari a quelle di un DH.
Le geometrie e gli angoli sono pensati fino al minimo dettaglio: l'angolo piantone è piuttosto verticale con i suoi 76 ° che aiuta nei tratti più ripidi, mentre su terreni tecnici l'angolo di sterzo aperto, di 65,9°, permette di salire con un ottimo controllo dell'anteriore, grazie al naturale scarico del baricentro, ma in abbinata all'offeset forcella di 44 mm la sensazione di controllo in discesa è pari ad un sterzo di 64,5 °.
Per accontentare le scelte estetiche di tutti hanno deciso di produrre due colorazioni molto diverse tra loro: un vivace blu metallizzato e lucido con inserti arancioni ed un discreto nero satinato ed elegante con inserti verde .
Le possibilità di customizzazione del proprio mezzo, poi, sono tantissime. Ibis Cycles ha infatti scelto un vecchio concetto di personalizzazione della propria bicicletta, a differenza della maggior parte dei brand commerciali industrializzati: la bicicletta arriva dal negoziante con il solo kit telaio, con una serie di opzioni di montaggio, ma che non sono vincolanti, per rendere la fase di assemblaggio una continua scelta riguardo alle caratteristiche di montaggio che si preferiscono.
Entrambi le versionioffrono 2 opzioni di ammortizzatore:sulla versione nera il Fox Float X2 Factory Series, mentre per la versione azzurra il più discesistico e performante Fox Float DPX2.
D'aiuto ad entrambi è la presenza di DW Link di 5a generazione, dalla geometria moderna e dal peso molto ridotto, nonostante la sua capacità di escursione di 145mm.
Inoltre c'è la scelta della casa di produzione di introdurre un link inferiore con inserzione su boccole e non più su cuscinetti. Questa novità è stata dettata dalla volontà di rendere leggero ed affidabile il carro posteriore ed aumentarne la rigidità; l'ulteriore cosa positiva delle boccole è che richiedono bassa manutenzione, sono silenziose e che le loro caratteristiche meccaniche rimangono invariate e costanti per tutta la loro vita tecnica, cosa difficile invece con i cuscinetti.
Per quel che concerne i cambi le opzioni riguardano tutte mono corona (non è previsto il montaggio di un deragliatore) con le 12 velocità dell' Eagle di Sram, come per esempio il cambio Sram NX , oppure Sram GX come dalle foto.
Anche per quanto riguarda i freni ci sono delle diversità di allestimento che pescano dalla gamma Shimano, come lo Shimano SLX mentre la versione nera con il suo Shimano Deore, più abbordabile economicamente parlando, pur trattandosi entrambi di freni di ottima qualità.
Insomma sembra che Ibis dal 1981 possa essere fiera del proprio essere uscita da un garage per entrare a far parte, ora, del mondo dei grandi brand produttori di bicilette: soprattutto lo ha fatto seguendo la propria personalissima etica e la cosa è stata sicuramente vincente, se da Santa Cruz è volata in tutto il mondo.